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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-10-19 Scuola: in Finanziaria ancora tagli per l'offerta formativa di Claudio Tucci 19 ottobre 2009 GRAFICO / I fondi per la scuola Educazione disastrata la peggiore delle crisi L'Abc della Finanziaria 2010 Commenta la notizia "Dai nostri archivi" Gelmini: "No al burqa in classe" Precari della scuola: emendamento Gelmini per evitare il commissario Chiusura delle scuole per casi eccezionali Istruzione, scuole e università perdono 471 milioni nel 2009 Scuola: in 3 anni previsti 87mila docenti in meno Si riducono sempre di più i fondi a disposizione della scuola. Già quest'anno ci sarà un taglio di 40 milioni di euro per l'offerta formativa. Ma la vera stangata arriverà nel 2011-2012, quando la "speciale dote" nelle mani di scuole e uffici scolastici, introdotta nel 1997, con la legge 440, per sostenere, anche, formazione del personale, handicap, innovazione e alternanza scuola-lavoro, passerà a quota 99,5 milioni di euro. Praticamente, un terzo della consistenza originaria: 274 milioni di euro. La notizia è contenuta negli allegati alla manovra di bilancio 2010, appena sbarcata in Senato e, in particolare la Tabella C, che evidenzia la quantificazione, anno per anno fino al 2012, degli stanziamenti previsti per alcuni fondi speciali della scuola. Tra questi quello della legge 440, che prosegue nella scia delle continue sforbiciate subite nel tempo. Nel solo passaggio 2008 - 2009, la contrazione ha toccato quota 40 milioni: da 179 a 140,5 milioni di euro. Progressivamente il fondo in questione sarà ulteriormente ridotto a 130 milioni nel 2010 e 99,5 milioni sia nel 2011 che nel 2012. Senza considerare, poi, i ritardi negli accrediti. Di regola, questi soldi dovrebbero essere trasferiti nelle casse di scuole e uffici scolastici tra dicembre e gennaio. Una scadenza, quasi mai rispettata. Anche, nel 2008, in molte regioni, si è dovuto attendere marzo-aprile. E anche quest'anno i tempi non dovrebbero accorciarsi, visto che la direttiva attuativa 2009 è, ancora, in Parlamento in attesa dell'acquisizione dei pareri (il 14 ottobre c'è stato il via libera della commissione Cultura della Camera, ora si deve attendere quello dell'analoga commissione in Senato). Secondo fonti sindacali, la sforbiciata di 40 milioni tra i fondi 2008 e quelli 2009 sarebbe in parte dovuta all'applicazione della clausola di salvaguardia, ma, soprattutto, al reperimento di risorse da "dirottare" su altre misure urgenti per la scuola, tra cui le spese per il funzionamento. Peraltro, pure, il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, nei giorni scorsi, aveva annunciato di aver reperito, d'accordo con il ministero dell'Economia circa 60 milioni di euro da dirottare per il funzionamento delle scuole (principalmente del primo ciclo), oltre ad aver incrementato di 150 milioni di euro lo stanziamento per le supplenze brevi a carico degli istituti. E con i risparmi ancora al palo e la conferma, fino al 2012, dei tagli a organici e risorse, non è inverosimile immaginare come i "nuovi" soldi in più racimolati in queste ore per funzionamento e personale scolastico vengano, anche, dai "risparmi" sui finanziamenti previsti dalla legge 440. Intanto, però, anche in centri come Milano, le scuole sono state costrette ancora una volta a chiedere l'intervento delle famiglie per l'acquisto di carta igienica, sapone e carta da mano, indispensabili sempre ma ancor di più nell'anno dell'influenza A che come prima misura di prevenzione impone proprio l'igiene. Dalla lettura delle 12 pagine della direttiva 2009 è possibile vedere quali "voci" soffriranno di più la sforbiciata. Più di tutti "piangeranno" offerta formativa (i famosi "Pof") e formazione del personale. Nel 2008, queste voci, assieme, raccoglievano quasi 96 milioni di euro. Quest'anno, invece, si contraggono di 13,5 milioni, passando a quota 82 milioni. Perdono 5 milioni di euro i fondi per le attività di educazione alla salute, all'ambiente e alla cittadinanza (da 20 a 15) e, persino, quelli per l'handicap subiscono un "ritocco" di 500mila euro, passando da 10,5 a 10 milioni netti. Istruzione professionale, alternanza scuola lavoro ed educazione degli adulti erano finanziate, nel 2008, per 69 milioni di euro, quest'anno riceveranno 46 milioni in tutto. Aumenta, invece, di 3 milioni lo stanziamento per progetti sull'educazione scientifica e sull'insegnamento della lingua italiana: si passa da 8 a 11 milioni, ma la somma dovrà servire, anche, per organizzare i corsi di formazione di lingua inglese per i docenti della scuola primaria. New entry, quest'anno, valutazione degli apprendimenti (1,5 milioni) e, soprattutto, innovazione tecnologica (2 milioni), a conferma dell'impegno – minimo - di andare verso una scuola sempre più digitale. 19 ottobre 2009
NON SOLO FINANZA / Educazione disastrata la peggiore delle crisi di Moisés Naím commenti - 8 | Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci 18 Ottobre 2009 In questi giorni si sente parlare quasi esclusivamente di denaro: fallimenti, salvataggi finanziari e crisi monopolizzano le conversazioni in tutto il mondo. Sebbene questo atteggiamento sia logico, è salutare di tanto in tanto cambiare argomento. Parliamo, per esempio, dell'altra crisi mondiale le cui ripercussioni sono come quelle originate dal crollo della finanza, ovvero la crisi dell'istruzione. In quasi tutti i paesi, la gente ritiene che il proprio sistema educativo sia oltremodo carente. E le statistiche lo confermano. Negli Stati Uniti, ad esempio, tra il 1980 e il 2005, la spesa pubblica per ogni studente di scuola elementare e secondaria aumentò del 73%, così come a crescere fu il numero di insegnanti, riducendo drasticamente il numero di allievi seguiti da ogni docente. Inoltre, sono state attuate diverse iniziative volte a migliorare l'insegnamento. Niente ha funzionato. In quel quarto di secolo, i risultati delle valutazioni sostenute dagli studenti non sono migliorati. I giudizi ottenuti nelle prove di lettura da parte degli studenti di 9, 13 e 17 anni nel 2005 sono stati gli stessi del 1980. Quelli di matematica sono saliti leggermente, ma non in maniera degna di nota. In una conferenza rivolta ai governatori del proprio paese, Bill Gates dichiarò di "essere sbigottito e di vergognarsi" del livello di istruzione superiore e proseguì affermando che "le nostre scuole sono un fallimento, piene di difetti e arretrate. Solo un terzo dei diplomati sono abbastanza preparati per diventare cittadini, lavoratori e studenti universitari". Lo stesso succede in altri paesi. Nello stesso periodo quasi tutti gli stati più ricchi hanno aumentato notevolmente la spesa destinata all'istruzione, e non soltanto hanno fallito nell'impresa di migliorare il sistema, ma in alcuni casi si sono verificate significative involuzioni. Tra il 2000 e il 2006 il rendimento nell'area della lettura da parte degli studenti delle scuole superiori ha subito un notevole passo indietro, tra gli altri, in Spagna, Giappone, Norvegia, Italia, Francia e Russia. I risultati nel campo della matematica sono peggiorati in Francia, Giappone, Belgio ed altri paesi sviluppati, mentre Finlandia e Corea del Sud sono le nazioni che hanno raggiunto i migliori risultati. Inoltre, in contrasto con quanto si verifica negli Stati Uniti, dove l'istruzione superiore d'eccellenza continua a essere di primo livello, in Europa sono poche le università che si collocano tra le migliori. Quest'anno, ad esempio, nella classifica redatta dall'ateneo di Shanghai, solo tre università francesi sono state incluse tra le cento migliori al mondo. Non sono presenti università spagnole o italiane. Se l'istruzione nei paesi ricchi è in crisi, è un disastro in quelli meno sviluppati. In questi ultimi, come nel primo caso, una fetta considerevole del bilancio dello stato è assegnata al settore, senza notevoli miglioramenti nella qualità della formazione. Anche i paesi che hanno raggiunto risultati di successo in altri settori falliscono in ambito educativo. Il Cile, uno dei paesi in via di sviluppo più promettenti al mondo, ha dedicato risorse e attenzione all'istruzione, ma la preparazione degli studenti non ha ottenuto miglioramenti di rilievo. Il grande paradosso in tutto ciò è che "l'istruzione" rappresenta la soluzione offerta in risposta a quasi tutti i problemi che affliggono il mondo. Dalla povertà alla violenza urbana, dalle guerre alla corruzione, a emergere è sempre la stessa soluzione: istruzione, istruzione e più istruzione. Ovunque si vada, un numero infinito di candidati a cariche pubbliche promette di agire quale il presidente (o il governatore o il sindaco) "dell'istruzione". Nonostante il consenso raggiunto rispetto alla questione, la priorità di cui gode e le risorse a essa assegnate, la crisi educativa mondiale non si arresta. Nessuno sa esattamente come agire. Più computer in classe? Stipendi più alti ai docenti? Classi meno numerose? Autonomia dell'istruzione? Centralizzazione? Aumento degli incentivi affinché si stimoli la concorrenza tra scuole e insegnanti? Più risorse destinate al sistema educativo? Ogni strada è stata percorsa, senza raggiungere risultati significativi. Gli studenti di Singapore, ad esempio, sono tra i migliori al mondo. Singapore è uno dei paesi ricchi dove meno risorse vengono destinate all'educazione primaria. Cosa significa tutto ciò? Che la crisi dell'istruzione di cui parliamo è grave anche se non smettiamo di parlare di quella finanziaria. Trovare rimedi alla crisi formativa è altrettanto importante che uscire da questa crisi finanziaria. Nel frattempo, mentre cerchiamo le soluzioni per l'istruzione, non ci resta che pregare che le soluzioni alla crisi finanziaria siano più efficaci di quelle che il mondo ha finora proposto per la sua crisi educativa. (Traduzione di Graziella Filipuzzi) 18 Ottobre 2009
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